Acero
Famiglia:
Aceracee
Nome scientifico:
Acer campestre L.
Descrizione:
Albero che oltrepassa raramente i 10-15 m di altezza, assume portamento cespuglioso sui terreni poveri. La corteccia del tronco è giallo rosea, mentre quella dei rami giovani è verde bruna e presenta lenticelle longitudinali. Le foglie, picciolate, sono decidue e in autunno assumono un bel colore giallo vivo; lunghe 8-10 cm, lobate con 5, raramente tre, lobi ottusi. I fiori sono riuniti in infiorescenze a corimbi eretti di circa 10 unità e sono formati da 5 sepali e 5 petali di colore giallo-verde. I frutti sono disamare di 5-6 cm con le ali perpendicolari al peduncolo.
Distribuzione:
Pianta spontanea in Europa, è diffusa in tutto il continente fino alla Svezia meridionale. In Italia è comune su tutto il territorio fino agli 800 m di altitudine, in Sicilia riesce a giungere ai 1600 m.
Ecologia:
L’acero è frequente nei boschi di latifoglie, nelle siepi e nei boschi cedui; vegeta su terreni freschi e profondi, di preferenza calcarei.
Specie a lento accrescimento, veniva usato come tutore per le viti; il suo legno duro lo ha fatto utilizzare da sempre per manici di utensili.
Gli erbivori domestici sono ghiotti del suo fogliame, che viene usato come foraggio, e le api traggono dai suoi fiori un ottimo tipo di miele.
La sua caratteristica di sopportare bene il taglio lo rende utile per la costituzione di siepi e cortine protettive molto folte.