Olivo
Famiglia:
Caprifoliacee
Nome scientifico:
Olea europaea L. Olivastro Olea europaea var. sylvestris Brot.
Descrizione:
Arbusto o albero di 1-10 m. Può assumere andamento arbustivo se cresce in ambienti naturali. Ha corteccia grigia e ramuli striati longitudinalmente. Foglie opposte. I fiori, disposti in brevi pannocchie ascellari, hanno corolla bianca di 4-5 mm e calice persistente a 4 denti. Il frutto è una drupa scura (oliva).
Var. europaea: rami giovani non spinescenti; foglie strettamente lanceolate o lineari-spatolate, in genere acute, lunghe fino a 7 cm; frutto di 3,5 cm; portamento arboreo.
Var sylvestris: rami giovani induriti o spinescenti; foglie lanceolate o ovali e orbicolari, talora troncate o cuoriformi alla base, lunghe 1-2 cm, ottuse; frutti di 1-2 cm; portamento fruticoso o arbustivo.
Distribuzione:
Spontaneo e coltivato in tutta l'area mediterranea.
Ecologia:
Il tipo spontaneo, l'olivastro, è un componente raro, ma caratteristico, della fascia di vegetazione Oleo-Ceratonion, più termofila della lecceta; da esso è stato ottenuto l'olivo coltivato. L'olivo inselvatichito tende a regredire verso l'olivastro e ad assumerne il portamento.
L'uso dell'olivo è certo antichissimo (se ne trovano tracce in stazioni neolitiche); la coltura era nota a tutte le più antiche civiltà mediterranee ed è verosimile che abbia avuto origine indipendente e parallela nelle diverse zone. E’ stato ipotizzato che l'olivo fosse di provenienza orientale, ma ciò contrasta con l'esistenza dell'oleastro come pianta perfettamente inserita nella vegetazione naturale della macchia termofila delle coste mediterranee, che sarebbe impossibile spiegare con piante inselvatichite; del resto l'oleastro (o una pianta molto simile ad esso) esisteva già in Italia nel Pliocene. L'olivo è estremamente longevo: sono noti individui la cui età supera di gran lunga il millennio.