Pino domestico
Famiglia:
Cupressacee
Nome scientifico:
Pinus pinea L.
Descrizione:
Albero sempreverde alto 8-25 m. Il tronco, diritto, si divide solo nella parte superiore formando una tipica chioma ad ombrello, di un verde intenso. La corteccia è solcata da crepe rossastre che delimitano larghe placche grigio-brune. Foglie aghiformi a due, di 1,1 x 100 mm, con guaine lunghe 6 mm. I fiori sono simili a quelli del Pino d'Aleppo. Le pigne grosse, scure, di 7-12 x 8-14 cm, maturano solo alla fine del terzo anno; le squame si aprono, scoprendo ciascuna un paio di grossi semi, i pinoli, ricoperti da una polvere nerastra e contenenti una grossa mandorla edule di color avorio, ricca di oli essenziali ed avvolta da una membrana.
Distribuzione:
L'areale originario del pino domestico è incerto: la sua distribuzione attuale è estesa a tutta la fascia settentrionale del bacino del Mediterraneo, ed è stata grandemente influenzata dalla sua coltivazione, che avviene da epoche remote e lo ha portato ad espandersi ben oltre l'areale originario, che probabilmente corrispondeva alle regioni del Mediterraneo orientale.
Ecologia:
Il pino domestico è specie eliofila; preferisce i terreni sabbiosi, sciolti, profondi, non calcarei, e temperature medie annue intorno ai 10° C. Vegeta lungo le coste fino a 800 m di altitudine. Forma boschi puri, o si trova in associazione con altre specie come il pino d'Aleppo, il cipresso, la farnia, il leccio.
Il legno, non molto pregiato, è usato in carpenteria e falegnameria. Il pino domestico viene coltivato soprattutto per la produzione dei pinoli, molto usati nell'industria dolciaria e in quella farmaceutica per l'estrazione dell'olio. La corteccia fornisce tannini e coloranti. Il pino domestico produce anche una resina di buona qualità.