Alberi e uomini
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Roverella

Famiglia: Fagacee

Nome scientifico: Quercus pubescens Willd.

Descrizione:

Albero di altezza media, che raramente supera i 15 m o raggiunge i 20; spesso ha portamento arbustivo. Corteccia scura, fessurata in scaglie grossolanamente rettangolari. I giovani rami sono coperti da un denso feltro di peli biancastri. Le foglie, decidue, benché secche rimangono sull'albero fino alla primavera seguente; sono brevemente picciolate, bianco-tomentose di sotto e verde scuro nella pagina superiore. La lamina è oblanceolata e lunga 5-10 cm, con 5-6 lobi per lato profondamente incisi. Fiori maschili in amenti lassi di 4-6 cm; fiori femminili quasi sessili, solitari o in gruppetti, che danno origine a ghiande ovali, allungate, di circa 2 cm, con cupula pubescente che può coprirle fino a metà.

Distribuzione:

La roverella è diffusa in tutta l'Europa centromeridionale, fino all'Asia Minore; nel nostro Paese è molto comune ovunque, tranne che nelle pianure alluvionali. La si trova infatti in boschi e cespuglieti aridi della zona submediterranea, generalmente su terreni calcarei secchi e perfino sugli altipiani più aridi, dove può arrivare anche a 1500 m di altitudine.

Ecologia:

Forma boschi puri o misti a cerro, acero campestre e orniello. Essendo molto frugale, si presta bene alla colonizzazione di ambienti denudati.

La roverella è il primo "produttore" di tartufi: le sue radici sono le più adatte ad ospitare i miceli di questi gustosi funghi-condimento. Il suo legno, più duro e compatto di quello delle grandi querce e di difficile lavorazione, è stato sempre usato come ottimo combustibile. In passato è stato adoperato per farne traversine ferroviarie e per la falegnameria di campagna.

 

Roverella